La nostra bella epoca

Molti uomini moderni sono dei disadattati. Chi dice disadattamento, dice contraddizione; e la contraddizione significa lotta, conflitto, vale a dire angoscia. Una delle più grandi contraddizioni è questa: l’uomo è combattuto tra ciò che è e ciò che crede di essere. Si trova allora profondamente diviso tra le tendenze profonde ed il comportamento esteriore.

 

Lo psicologo constata che, nove volte su dieci, il malato è un disadattato, e non al suo lavoro o alla sua epoca, ma a se stesso, a causa dei profondi conflitti interiori che agiscono in lui. La nostra epoca è un’epoca di repressione. Queste repressioni sono dei potenti fattori di malattie fisiche e psicologiche. Inoltre siamo abituati a considerare i nostri istinti, specialmente nel campo sessuale, come abbietti. Ma non dobbiamo dimenticare che questi istinti continuano ad essere presenti e agiscono, repressi o no. Ora se questi istinti sono considerati con chiarezza, e sanamente accettati o rigettati, non c’è da temere alcun pericolo. Ma spesso succede il contrario, con tutte le possibili conseguenze.

 

Molti vogliono “arrivare”. Arrivare dove? Non lo sanno. L’unica cosa che sanno è che vogliono arrivare primi. Primi in che cosa? Dove? Ignorano anche questo. Vogliono essere soprattutto superiori. Perché? Perché si sentono inferiori. In nessuna altra epoca come la nostra il complesso di inferiorità è mai stato tanto diffuso…
L’individuo cosciente tende sempre a scomparire. Non ci si rivolge più alla ragione ed al pensiero cosciente dell’uomo, ma alla sua emotività malata. I mezzi impiegati sono spesso di una grossolanità inaudita. Basta avere sotto gli occhi alcuni slogans pubblicitari, o certi giornali, o ascoltare certi programmi alla radio o alla televisione. Basta considerare la quantità dei giornali che impediscono del tutto la lettura meditata. Notiamo che tutti questi attacchi fanno leva sull’emotività e rimangono per molto tempo a livello dell’inconscio.

 

C’è quindi di che spaventarsi. “Imbottire il cervello” è ormai diventata un’azione normale. E quelli che tirano le fila conoscono molto bene la potenza delle emozioni. La sfera cosciente dell’uomo occupa un posto relativamente esiguo nella vita. Se la coscienza ha la superficie di un lago, l’inconscio è largo come un oceano. Molte malattie sono determinate dal conflitto tra la sfera cosciente e quella incosciente. Uno dei compiti più importanti della psicologia è quello di aiutare gli uomini a ritrovare il loro inconscio, e di far sì che quest’ultimo si accordi con le sfere coscienti della vita quotidiana. E a tale riguardo l’uomo primitivo delle foreste è infinitamente più completo della maggior parte degli uomini civili.

 

Bisogna ritrovare l’equilibrio e l’adattamento. Bisogna ritrovare la verità e la felicità. La psicologia è una scuola di libertà e di lucidità; quindi anche di serenità. Essa permette a ciascuno di conoscere se stesso, e di ritrovare lo spirito unito alla materia. Ma per ottenere questo bisogna conoscere, e per conoscere è necessario apprendere.

 

estratto da: Che cos’è la psicologia – di Pierre Daco (1917 – Koksijde, 1992).

Pierre Daco

È stato uno psicologo e psicoanalista belga.

Discepolo di Charles Baudouin e Carl Gustav Jung, si laurea presso l’Institut de Psychotherapie internazionale a Bruxelles, era membro dell’Institut International de Psychothérapie e della Fondation Internationale de Psychologie Analytique.

Le sue opere, scritte in linguaggio semplice e pubblicate in edizioni economiche, hanno contribuito alla divulgazione e popolarizzazione della psicologia in occidente negli anni settanta del Novecento.

Visti con una certa diffidenza dagli ambienti accademici e dalle élite culturali, i suoi testi sono stati tradotti in più lingue e più volte ristampati. In Italia è edito da Rizzoli.

Oltre a libri accademici ha pubblicato anche volumi su temi di viaggi e turismo.

Opere in italiano

Che cos’è la psicologia, trad. di Angelo Toninelli e Liliana Basile, Firenze: Sansoni, 1966; Biblioteca universale Rizzoli, 1982
Che cos’è la psicanalisi, trad. di Silvana Gottardi, Firenze: Sansoni, 1967; Biblioteca universale Rizzoli, 1982
Le donne, trad. di Virginia Pagani, ed. italiana a cura di Paolo Mastrogiovanni, Assisi: Cittadella, 1975
L’interpretazione dei sogni, trad. di Angelo Toninelli, Firenze: Sansoni, 1980
La nuova psicologia, trad. di Neva D’Erli, Milano: Rizzoli, 1991

fonte voce autore Wikipedia